Genitori e bambini: leggere insieme crea emozioni e complicità

Leggere ad alta voce ai propri figli o giocare con loro potrebbe prevenire disturbi comportamentali come iperattività e deficit di attenzione, almeno secondo uno studio della New York University pubblicato sulla rivista Pediatrics.

La sperimentazione, durata tre anni, ha coinvolto un gruppo di bambini dalla nascita fino al compimento del terzo anno: in questo periodo i genitori sono stati filmati mentre leggevano ad alta voce ai figli oppure giocavano a “far finta di”. Alla fine del progetto, i bambini hanno evidenziato una bassa probabilità di manifestare iperattività, scarso autocontrollo, problemi dell'attenzione o aggressività. Risultati che poi resterebbero nel tempo se la famiglia continuasse a svolgere attività di questo genere, anche dopo i tre anni d'età.

Pamela Giglioli, dottoressa in psicologia e coordinatrice pedagogica del nido Zenzero e del nido L'isola che non c'è di Firenze, ci spiega l'importanza della lettura e del gioco tra i genitori e i figli.

 

Pamela, quanto c'è di vero nello studio pubblicato sulla rivista americana Pediatrics?

Il genitore che legge un libro ad alta voce garantisce al bambino l’opportunità di acquisire e memorizzare le rappresentazioni grafiche, favorendo lo sviluppo psico-cognitivo e la capacità di esprimere le proprie emozioni. La lettura ad alta voce offre ai bambini, fin dai primi mesi di vita, un nuovo modo di conoscere, oltre all'esperienza diretta: sviluppa, infatti, la fantasia, favorendo la comprensione del mondo esterno. Mediante il gioco simbolico (“far finta di”) il bambino ha la possibilità di strutturare la propria identità, vivendo alcune esperienze significative che consentono di accrescere le abilità cognitive, sociali, emozionali e relazionali così da garantire una minore probabilità che il bambino, crescendo, possa manifestare disturbi comportamentali.

 

La lettura mediata da un adulto contribuisce davvero alla crescita emotiva dei bambini?

Certamente, la lettura da parte dell’adulto, se opportunamente condotta, offre la possibilità di riformulare e condividere, immaginare scenari ed eventi (“far finta di”), elaborare insieme significati e sentimenti. I libri creano e smuovono emozioni, offrendo la possibilità all'adulto di viverle e scoprirle insieme al bambino.

 

Nella lettura cos'è che coinvolge di più un bambino: immagini, testo o lettore?

Il tipo di coinvolgimento del bambino nella lettura si manifesta a seconda dell’età, infatti, fino ai dodici mesi, ai bambini vengono proposti libri tattili, di stoffa, con cui instaurare un primo approccio. Dai dodici mesi in poi il piccolo inizia ad essere attratto da figure chiare, semplici e grandi, facilmente riconoscibili e memorizzabili, ad esempio i libri sugli animali e i loro versi. Dai venti mesi le storie saranno più strutturate, il tono e la mimica facciale del narratore forniranno maggior enfasi al racconto che coinvolgerà i piccoli ascoltatori.

 

Quali sono i libri più indicati fino ai tre anni? E quale il momento più adatto per la lettura?

Sicuramente i libri di piccole dimensioni, cartonati e con pagine animate da immagini vivaci. Qualsiasi momento è adatto alla lettura purché sia lo stesso ogni giorno, finalizzato alla creazione di un rituale che rassicuri e tranquillizzi il bambino piccolo, ponendolo in una sorta di piacevole attesa.

 

Ai bambini piace molto giocare con mamma e papà ma la frenesia della quotidianità non aiuta. Quanto tempo dovremmo dedicare al gioco coi nostri piccoli?

Durante il momento dedicato al gioco, il genitore deve necessariamente stare con il proprio figlio senza pensare a ciò che è giusto o sbagliato, non andare di fretta, non cercare di condizionare e gestire il gioco. Non è importante per quanto tempo, lo si può fare per dieci minuti, mezz'ora o un'ora. La cosa fondamentale è stare nel gioco non strutturato dall'adulto. È la qualità che conta. Quantificare il tempo necessario da dedicare ai bambini è superfluo perché ciò che realmente è fondamentale è la qualità del tempo. I bimbi richiedono l’esclusività, sia il gioco che la lettura rappresentano due momenti fondamentali volti a creare una reciproca sintonia tramite una comunicazione intensa e piacevole, fatta di emozioni e complicità.

 

E dovendo scegliere tra gioco o lettura, quale tra le due attività è più importante?

Il gioco non è più importante della lettura o viceversa poiché leggere per i bambini è anche un gioco. Pertanto la scelta tra gioco e lettura non deve essere considerata a comparti stagni e definiti, bensì strutturata a seconda delle richieste che manifesta il bambino e delle esigenze mirate a coinvolgerlo.

 

Quali sono i libri che consiglierebbe ad un genitore per il proprio figlio?

Consiglio i seguenti libri per affrontare tematiche particolarmente delicate che riguardano il bambino:

  • “Che Rabbia!” di Mireille Allancé
  • “Posso guardare nel tuo pannolino?” di Guido Van Genechten
  • “Il ciuccio di Nina” di Christine Naumann-Villemin e M.Barcilon
  • “No, no e poi no” di Mireille Allancé e A. Morpurgo
  • “Pezzettino” di Leo Lionni e M. Marcon
  • “Quando avevo paura del buio” di Mireille Allancé
  • “Ci pensa il tuo papà” di Mireille Allancé

(I.C.)

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