Cibo e soffocamento: come preparare un pasto sicuro?

Il soffocamento causato da corpi estranei è una delle cause principali di decesso nei bambini da 0 a 3 anni ed è frequente fino ai 14 anni d'età.

Nell'Unione Europea si contano 50.000 casi all'anno, l'1% dei quali mortale. Circa 10.000 incidenti sono provocati da oggetti inorganici, soprattutto parti in plastica e metallo, ma nel 60-80% dei casi è colpa del cibo. Gli alimenti più a rischio secondo il registro Susy Safe, una delle più grandi raccolte dati a livello internazionale sugli incidenti che coinvolgono i bambini, sono le noccioline e i semi. Ma i casi più gravi, pare strano a dirsi, sono causati più che altro dalla carne e, in particolare, dai wurstel.

 

Quando capitano eventi di questo tipo bisogna mettere il panico da parte e seguire alcune regole fondamentali per salvare una vita o limitare i danni dovuti ad un'asfissia prolungata.

Simone Lucidi, responsabile tecnico della Cooperativa Sociale Gialla, ci spiega come intervenire quando vengono inalati corpi estranei.

 

Perché il rischio di soffocamento è più alto nei bambini?

La fascia d’età compresa tra i 4 mesi e i 3 anni è sicuramente quella più a rischio, per un insieme di fattori fisici e comportamentali. Tra questi le vie aree non ancora sviluppate, l'incapacità di masticare in maniera adeguata insieme ad una deglutizione non particolarmente efficiente. A questi si aggiungono poi una serie di comportamenti spesso errati, come un tipo di cibo non adatto all'età o una preparazione sbagliata, ad esempio una pietanza tagliata in pezzi troppo grossi.

 

Gli alimenti pericolosi hanno in comune forma, consistenza e dimensioni. A quali dobbiamo prestare più attenzione?

In linea di massima non esistono alimenti più o meno pericolosi, piuttosto i genitori dovrebbero essere in grado di somministrare gli alimenti in maniera corretta, in relazione all'età del bambino. Alcuni cibi, proprio per le loro caratteristiche, hanno un indice di rischio maggiore tipo gli alimenti sferici come mozzarelline, uva, olive o filamentosi come finocchi e prosciutto crudo fino a quelli con una consistenza difficilmente masticabile, ad esempio le carote crude, i biscotti duri, le caramelle ecc. Ma al di là degli alimenti bisogna prestare molta attenzione anche agli oggetti di uso comune che tutti noi abbiamo in casa.

 

Come minimizzare il rischio di soffocamento?

La prevenzione e la sorveglianza sono le chiavi. I problemi principali dipendono dal mix sbagliato di quantità e forma: per esempio un giusto taglio della mozzarella non esclude un episodio di soffocamento se la quantità di cibo presa dal bambino è comunque eccessiva. Quando i bimbi mangiano gli adulti devono calcolare ogni eventualità in maniera consapevole e tranquilla, senza distrazioni. Cosi come un'attenta valutazione dell'ambiente domestico -e perché no anche scolastico- è fondamentale per ridurre il rischio relativo ad oggetti estranei come monetine, palloncini ecc. Ci tengo a sottolineare con soddisfazione che noi, come Cooperativa, attuiamo in tutti i nostri asili nido e scuole dell'infanzia, una politica sulla sicurezza ai più alti livelli sia per quanto riguarda la formazione del personale che per le procedure di gestione del servizio mensa, degli ambienti e per eventuali interventi di primo soccorso.

 

Cosa fare quando si capisce che la situazione sta precipitando?

Sarebbe raccomandato a tutti (e non solo per chi vive o lavora a contatto con i bambini) un corso di formazione sulle manovre di disostruzione. Intervenire entro pochi secondi dall'episodio è determinante. Le manovre da eseguire sono semplici e alla portata di tutti. La tecnica di intervento cambia se il bambino è ancora un lattante, ovvero nella fascia 0/12 mesi, oppure se ha superato l'anno (o parametri fisici come i kg e la lunghezza del corpo). Le “pacche” interscapolari se siamo entro i 12 mesi oppure la famosa manovra di Heimlich se siamo sopra l'anno. La nostra Cooperativa investe molto in questo tipo di formazione, addestrando ogni anno il personale alle manovre di disostruzione e successivamente organizzando eventi gratuiti, per i genitori e per chi desidera partecipare, in tutte le nostre sedi. Per quest'anno educativo attueremo inoltre una politica di ulteriore approfondimento formativo addestrando il personale (circa 150 persone) al primo soccorso pediatrico.

 

E cosa invece non fare mai?

I classici "rimedi della nonna", seppur tramandati da generazioni, non sono assolutamente efficaci ma anzi rischiano di compromettere una situazione di pericolo. Mi riferisco in particolare al dito ad uncino in bocca o ancor peggio a capovolgere il bambino -o peggio il lattante- a testa in giù. Sono tutte manovre errate e assolutamente sconsigliate perché pericolose, non risolutive e aggravanti di una situazione già di per sé critica.

 

Caramelle e gomme da masticare sono pericolose. Quali scegliere e come darle ai bambini?

Le gomme da masticare così come i confetti sono, a mio avviso, assolutamente sconsigliati sotto i 6 anni. Il giusto equilibrio logico tra prevenzione e nutrizione aiuta i genitori ad affrontare serenamente ogni momento. In poche parole possiamo dire sì alle caramelle, se scelte con consapevolezza e mangiate in maniera adeguata, nei giusti momenti.

 

Quali regole dovrebbero seguire i piccoli a tavola?

Stavolta le “regole della nonna” ci vengono in soccorso. Piccoli accorgimenti e pillole di prevenzione un po’ dimenticate aiutano le famiglie a gestire i pasti in maniera serena. Ad esempio una regola fondamentale è mangiare solo e sempre seduti a tavola, con piccole quantità di cibo nel piatto e tagliato nel giusto modo. Chiaramente poi i genitori dovranno adeguare queste regole alla crescita dei bambini.

 

Cellulare, tablet o tv come mezzi di distrazione pur di convincere i figli a finire il pasto, sono leciti?

I bambini sono delle spugne con una capacità di apprendimento eccezionale fin da piccolissimi. Dei bimbi educati alla prevenzione e alle giuste regole, saranno a loro volta degli adulti responsabili. Senza inutili stress, affrontare il pasto in famiglia con serenità e senza distrazioni esterne come cellulari o tv, aiuta dapprima la convivialità, l'intimità del momento e riduce poi drasticamente gli indici di rischio.

 

Spesso capita di vedere genitori inseguire i figli col piatto in mano. Quant'è pericoloso questo sistema?

Sono comportamenti assolutamente da evitare. Non si tratta di una valutazione pedagogica ma di un approccio preventivo del rischio totalmente in contrapposizione ad ogni principio precauzionale. Come già detto: genitori consapevoli cresceranno figli responsabili.

 

Infine che consigli dare quando un bambino s’introduce un corpo estraneo nell'orecchio?

È un problema importante che necessita del pronto soccorso. Non esiste alcuna manovra applicabile da chi non sia medico ed è assolutamente sconsigliato prendere iniziative. Per cui la risposta è: non ci sono consigli, se non quello di recarsi rapidamente in ospedale.

 

Per prevenire incidenti legati all'alimentazione dei più piccoli, il Ministero della Salute indica delle linee guida ben precise. Il documento integrale sul sito: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2618_allegato.pdf

 

 

Di seguito alcune indicazioni importanti su come preparare un pasto sicuro per i più piccoli.

 

Alimenti di forma tondeggiante (es. uva, ciliegie, olive, mozzarelline, pomodorini, polpettine)

Tagliare in pezzi piccoli (circa 5 mm). Prestare attenzione nel rimuovere i semi e i noccioli.

 

Alimenti di forma cilindrica (es. wurstel, salsicce, carote)

Tagliare prima in lunghezza (a listarelle) e poi in pezzi più piccoli (circa 5 mm), mai a rondelle. Prestare attenzione nel rimuovere eventuali budelli o bucce.

 

Arachidi, semi e frutta secca a guscio (fino a 4/5 anni)

Se comunque somministrati, tritare finemente o ridurre in farina.

 

Cereali in chicchi (es. orzo, mais, grano) e muesli

Tritare finemente. Utilizzare i cereali sotto forma di farina anziché di chicchi interi (almeno fino l'anno di età).

 

Frutta disidratata (es. uvetta sultanina)

Mettere a bagno/ammorbidire e tagliare finemente.

 

Alimenti che si rompono in pezzi duri e taglienti (es. cracker e biscotti di consistenza molto dura)

Ridurre in farina/sbriciolare (almeno fino l'anno di età).

 

Burro di arachidi e altri alimenti della stessa consistenza

Spalmare uno strato sottile sul pane.

 

Pezzi di frutta e verdura cruda, o solo parzialmente cotta, con consistenza dura (es. mela) e/o fibrosa (es. sedano, ananas)

Cuocere fino a quando raggiungono una consistenza morbida, o grattugiare finemente. Prestare attenzione nel rimuovere eventuali semi, noccioli, filamenti, e bucce.

 

Verdure a foglia

Cuocere fino a quando raggiungono una consistenza morbida e tritare finemente. Qualora fossero consumate crude, sminuzzare finemente. Prestare attenzione nel rimuovere filamenti e nervature.

 

Carne, pesce

Cuocere fino a quando diventano morbidi e poi tagliare in pezzi piccoli. Prestare attenzione nel rimuovere nervature e filamenti, gli ossicini dalla carne, le lische dal pesce.

 

Salumi e prosciutto

Tagliare in pezzi piccoli (massimo 1 cm) da somministrare singolarmente.

 

Legumi (es. fagioli e piselli)

Cuocere fino a quando sono abbastanza morbidi da poterli schiacciare con una forchetta.

 

Formaggi a pasta filata

Tagliare finemente.

 

Alimenti (es. pane, biscotti) che contengano frutta secca, disidratata, cereali in chicchi

Tritare finemente o ridurre in farina.

 

Caramelle dure e gommose, gelatine, marshmallow, gomme da masticare, popcorn, sfoglie di patate fritte croccanti (e snack simili) 

Somministrare in maniera adeguata, in piccole porzioni e sotto sorveglianza. Evitare le gomme da masticare.

 

(I.C.)


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