L'alimentazione fino ai 3 anni: cosa limitare e cosa vietare?

Superata la boa del primo anno d'età, l'alimentazione dei bambini diventa simile a quella dei bimbi grandi e degli adulti, con alcuni divieti che non vanno mai abbandonati e alcune restrizioni da non dimenticare.

Ne parliamo con la dott.ssa Francesca Naimo, nutrizionista della Cooperativa Gialla.

 

GLI ALIMENTI VIETATI FINO AI TRE ANNI

LATTE CRUDO

Come tutti i cibi crudi, il latte non pastorizzato non è sicuro al 100% : era molto diffuso fino al 1800 ed è tornato in auge negli ultimi anni, ma attenzione può essere una fonte di tossinfezioni alimentari.

 

UOVA CRUDE

L’uovo è un alimento ricco di vitamina C e amminoacidi essenziali e viene normalmente escluso dalla dieta dei bimbi sotto l’anno di vita perché l’albume può dar luogo ad allergie o intolleranze. In ogni caso l’uovo intero va somministrato solo cotto, meglio se alla coque (per renderlo più digeribile) mentre è assolutamente da evitare l’uovo crudo per non incorrere in intossicazioni causate dalle salmonelle, molto frequenti nei mesi estivi.

 

PESCI E CARNI CRUDE

Nelle carni e nei pesci il rischio di infezione alimentare è molto alto quando non sono trattati in maniera adeguata. Le insidie maggiori derivano da patogeni come Escherichia Coli, Salmonella e Campylobacter che si possono nascondere nelle tartàre e nei carpacci di carne o di pesce nel caso del sushi: questi patogeni possono provocare gravi problemi gastrointestinali. Per questo ai bimbi molto piccoli è sconsigliato dare carne e pesce crudo: meglio cuocere con cura i loro alimenti.

 

BEVANDE ZUCCHERATE

Le bevande zuccherate somministrate dai 2 ai 5 anni d'età aumentano il rischio di obesità. Questa è la conclusione a cui è giunto uno studio pubblicato su The Journal of Pediatrics. Nei bambini che abusano di succhi di frutta è stato notato un ridotto consumo di latte. Questi prodotti contengono calorie vuote che non danno sazietà, quindi senza un adeguato bilanciamento dei consumi indotto da un aumento dell’attività fisica, l’eccesso di energia si trasforma in grassi e contribuisce all'aumento di peso.

 

CAFFÈ, TÈ E ALTRE BEVANDE CON CAFFEINA

La caffeina è una sostanza stimolante che negli adulti ha un effetto attivante del sistema nervoso centrale ma, in dosi eccessive, può provocare insonnia, mal di stomaco, irrequietezza, aumento della frequenza cardiaca. Nei bambini questi sintomi possono insorgere anche per assunzioni di piccole quantità, pertanto in età compresa tra i 4 e 12 anni la comunità scientifica indica come dose massima 45mg di caffeina al giorno, mentre per bimbi di età inferiore è proprio sconsigliato l’uso di caffè o bevande contenenti caffeina o sostanze eccitanti.

 

QUALI ALIMENTI VANNO LIMITATI ANCHE DOPO I TRE ANNI?

CIBI IN SCATOLA O CONTENENTI CONSERVANTI

Sono comodi e saporiti, ci fanno risparmiare tempo e fatica. Ma non tutti fanno bene alla salute. Anzi, alcuni sarebbero pericolosi. Secondo il Breast Cancer Found, il processo di lavorazione degli alimenti in scatola ne riduce il valore nutrizionale e aumenta i rischi. Qualche esempio? I fagioli conservati in scatola contengono un livello molto alto di sodio. Se proprio volete mangiarli, è bene sciacquarli prima di riscaldarli. Per quanto riguarda gli spinaci, quando questi sono in scatola, il contenuto di vitamina C cala in modo drastico, così come per tutte le altre verdure. I livelli di mercurio del tonno in scatola sarebbero dannosi nel periodo della gravidanza. Mentre i rivestimenti in resina delle lattine di pomodoro contengono Bisfenolo-A (BPA) che potrebbe causare disturbi alla circolazione, diabete e obesità.

 

SALE

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità se tutti diminuissero anche solo di un cucchiaio al giorno il consumo di sale, il tasso delle malattie cardiovascolari diminuirebbe sensibilmente. È proprio per evitare che il gusto del piccolo si abitui ai sapori troppo sapidi che il sale nella dieta dei bambini andrebbe introdotto solo dopo il primo anno di vita e, in ogni caso, il suo utilizzo andrebbe sempre ridotto al minimo. Sempre secondo l’OMS i bambini non dovrebbero assumere sale nel periodo dello svezzamento e fino ai 24 mesi. Tra i 2 ed i 15 anni la quantità può variare in base alle necessità del bambino (il sodio e il potassio contenuti nel sale sono utili all'organismo), ma in ogni caso è meglio utilizzare il sale iodato.

 

ZUCCHERO

Secondo le linee guida della Società Italiana di Nutrizione Umana il consumo di zuccheri semplici dovrebbe fornirci meno del 10% dell’energia che assumiamo quotidianamente. Il comune zucchero bianco non è il solo alimento che li contiene, ma sono presenti anche nella frutta e di conseguenza nei succhi di frutta, nel miele, nelle bibite dolci, in prodotti già pronti e, anche se non sono dolci, nel latte e nei latticini e, in quantità variabile, anche nei farinacei. Bisogna andarci piano con gli zuccheri perché oltre ad aumentare il rischio di obesità infantile, danneggiando ossa e denti, si corre il rischio di creare una vera e propria dipendenza, sia dal punto di vista fisiologico che psicologico, perché spesso abituiamo i nostri bambini a vedere i dolci come una ricompensa.

 

FORMAGGI GRASSI (tipo mascarpone) E SALUMI GRASSI (tipo salame e mortadella)

Il loro alto contenuto di grassi altera i meccanismi che regolamentano l’appetito, procrastinando la comparsa del senso di sazietà. Soprattutto i salumi che contengono anche molto sale, andrebbero limitati.


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